Sunday, February 25, 2007

I Milanesi ammazzano al sabato - parte 2

Rieccomi qua. Ho terminato il breve libro di Scerbanenco e.. che dire? Mi è piaciuto? Si e no. La storia "si lascia leggere" e scorre bene, ma mi urta il modo di descrivere dell'autore: ogni volta che parla di un delitto, di un episodio efferato, indulge in mille particolari, sceglie aggettivi e immagini che lo rendano ancora più pietoso. Non lascia nulla all'immaginazione del lettore o alla sua sensibilità, ma, un po' come i telegiornali di oggi, espone i particolari più raccapriccianti e lacrimosi, solletica la macabra curiosità del lettore. Sicuramente, però, il libro contiene molti spunti di discussione e accuse alla società contemporanea, ci ricorda cosa esiste fuori dalla porta di casa, un mondo parallelo che molti di noi hanno la fortuna di non incrociare mai. In definitiva si tratta di un buon libro ma non è adatto agli animi sensibili. Vi ho trovato un'altra frase che mi è piaciuta e che può dare un'idea dei contenuti del romanzo :
Perchè i criminali non sono mai intelligenti. La delinquenza è una forma di sordida e pericolosa idiozia, nessuna persona, appena appena intelligente fa il ladro, il rapinatore, l'assassino.
Questa frase mi ha ricordato un po' il personaggio di Batman, il giustiziere dei fumetti che si traveste da pipistrello perchè "i criminali sono gente stupida e superstiziosa". La stessa frase da un'idea anche del tipo di personaggi che si trovano nel romanzo: scordatevi il criminale affascinante e carismatico, il fuorilegge che è anche uomo d'onore, no, qui i criminali sono esseri umani corrotti, che hanno abbandonato ogni decenza e si sono dannati irrimediabilmente l'anima, carogne che banchettano sui vizi e sono incapaci di sperimentare altro che corruzione e violenza.

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Joost

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