Thursday, March 19, 2009

Go and get it!

Looks like this time we did it!

I’m speaking about one of the big Microsoft news of these days (together with SIlverlight 3, Blend and its brand new SketchFlow feature, ecc.): the final version of Internet Explorer 8 saw the light of the web..

Honestly I’ve never been a big fan of old IE, but I installed it on my netbook (a Samsung NC 10 with Windows XP Home) and it feels fast.
Maybe not as fast as Chrome, but the results are quite good and I’m going to use this new browser a lot in the next few days to see how things go: anyway the fact that a new version of a Microsoft product works better than the old one on not so powerful hardware, says a lot about the good direction that the company is taking. You may like or not Microsoft, but better software is a  win for everybody out there!

La mia prima festa del papà... da protagonista!

Beh, in realtà è una festa "a distanza" per me, ma ieri Francesco ha compiuto ben 4 mesi e io ho realizzato che oggi sarebbe stata la mia prima festa del papà dall'altro lato della "barricata" :-)
Come mi sento? Basti dire che ho rotto le scatole pure alle mie colleghe, presentandomi nel loro ufficio con un sorriso smagliante e rompendo le scatole pure a loro (poverette) sul tema "festa del papà"... meno male che Noelia e Jasmine sono tanto pazienti con me :-)

Wednesday, November 19, 2008

Sono papá!!!!!!!!!

Ieri, 18 novembre, é nato il primo figlio mio e di Edi! É stata una bella avventura, che ci ha tenuti con il fiato sospeso fino all'ultimo (e un po' ancora adesso).
Il bimbo aveva proprio voglia di uscire a vedere il mondo e cosí, dopo soli 7 messi di "permanenza" nel pancione della mamma, ha deciso che era ora di uscire! Un po' presto, ora dovrá stare per qualche tempo nella sua "culla" speciale a crescere quel tanto che basta per affrontare il mondo in sicurezza.
Ha cosí tanti capelli giá (non ha preso dal papá) e, soprattutto, una bella voce squillante: era l'unico bambino del reparto prematuri a strillare e a protestare! E scalcia in continuazione: l'infermiera ha dovuto fermargli le braccine o continuava a strapparsi via, riottoso, il tubicino che gli avevano messo nel naso per aiutarlo a respirare, anche se, dalla voce, pare ch i polmoni sian proprio in gran forma (e promettono giá lunghe notte insonni).
Un grazie speciale a tutti quelli che han seguito le nostre vicende su Facebook.. mentre ero in attesa é stato un bel diversivo aggiornare il mio stato e vedere i tanti commenti di amici e parenti e saperli vicini!
Alcuni ringraziamenti in particolare:
- mio fratello che si é trasformato in autista, consulente, psicologo, ecc. ecc. per stare dietro al futuro papá e ai futuri nonni ;-)
- le mie cugine che, seppur non ci vedessimo da tanti anni, erano virtualmente sedite in sala d'aspetto con noi e si son pure premurate di rispondere alle domande degli amici su facebook (complimenti, siete preparatissime).
- Isa e Diego, che, anche se non ci vedevamo da anni, mi han subito offerto il loro aiuto e supporto nel caso dovessi stare a Torino!

Non posso ancora fare foto al bimbo son solo riuscito a girare un paio di filmatini: Edi é ricoverata in terapia intensiva per controlli e, poverina, non ha ancora visto il frugoletto! Ha partorito con anestesia totale a causa di alcune complicazioni.. almeno ha potuto vedere i video e ammirare per la prima volta il faccino della piccola birba!
Saluti a tutti e a presto!

Saturday, November 15, 2008

(Dis)sanita' Italiana

Ecco un bel post per raccontare una di quelle italiche saghe che troverebbero posto a "Mi manda Raitre" e trasmissioni simili.
Io e la mia compagna (ciao Edi), siam in attesa di un bel bimbo che dovrebbe movimentarci le notti a partire da gennaio. Io son emigrato da piu' di 2 anni in Svizzera in cerca di speranza per il futuro e la poverella porta a spasso il nascituro per inseguirmi.
2 settimane fa, Edi affronta l'ultimo viaggio in treno verso la Svizzera, prima di rimanere stabile in Italia ad attendere il pargolo. Fra tre giorni saremmo dovuti partire insieme alla volta della penisola.
Piccolo preambolo: pensando di non essere degli sprovveduti, ci siamo sempre informati sulla copertura sanitaria offerta dalla tessera europea: siam dovuti andare negli Stati Uniti e abbiam fatto un'assicurazione privata, ma per la Svizzera ci avevano assicurato la copertura e quindi non abbiam fatto nulla (se non portare sempre con lei la TEAM, la tessera europea di assistenza medica (credo).
Purtroppo lei si sente male 2 giorni fa, e senza neppure pensarci un minuto, andiamo al pronto soccorso vicino a casa mia.
Orbene, in maniera tipicamente Svizzera, prima ancora di farci entrare nel pronto soccorso ci chiedono tutti i dati anagrafici e l'assicurazione sanitariadi Edi: fortunatamente la tessera europea e una carta di identita' ci sbloccano la via al pronto soccorso.
Qui troviamo persone gentilissime che sottopongono (mentre assistono molte altre persone che arrivano) Edi a tutte le analisi necessarie per assicurarsi della sua salute e di quella del bimbo: stanno tutti bene, ma per accertamenti la trattengono in ospedale e su questo sono inamovibili: alcuni dati dell'ecografia e degli esami del sangue li preoccupano.
Il giorno dopo apprendiamo che potrebbe esserci la possibilita' che il bimbo salti fuori prima del tempo e che questo comporterebbe il riconvero in strutture cliniche specializzate e molto costose, quindi i dottori ci chiedano cosa venga coperto dalla nostra assicurazione perche' le spese potrebbero essere altissime e sostenibili giusto da un miliardario.. purtroppo non abbiamo ancora vinto la lotteria quindi mi ritrovo a dover capire come e cosa fare.
Sono un ingenuo, lo ammetto.. cosi' chiamo l'ambasciata Italiana a Berna.. sono spiacenti ma loro non sanno nulla di queste cose devo telefonare al Consolato a Zurigo... eppure ero sicuro di aver chiamato l'ambasciata Italiana, non quella Cinese...
Ok, chiamo il Consolato (di cui mi vengono forniti 2 numeri):
al primo risponde una segreteria telefonica automatica che fornisce risposte ad alcune domande "piu' frequenti" (ma sara' vero?) ma non permette di parlare ad un essere umano in carne e ossa.
al secondo non risponde nessuno.
Ok, son fortunato, abito vicinissimo a Zurigo e nel giro di 30 minuti (solamente usando mezzi pubblici, complimenti Svizzera) sono al Consolato, dove tutti offrono la loro simpatia e comprensione, ma nessuno sa veramente cosa fare, si ricordano solo aneddoti ed esperienze passate di come "dovrebbe essere"... ma non son sicuri. Secondo loro ogni comune/ASL ha i suoi accordi per queste cose, devo chiamare il comune di residenza di Edi e mi mettono a disposizione le loro linee. Cercano il numero di telefono loro stessi e mi mettono in contatto.
Anche qui nessuno sapeva nulla ma mi forniscono un numero dell'ASL per avcre queste informazioni...
Il numero si rivela appartenere alla sezione sbagliata dell'ASL, e con soli 5 (!!!!!!!!!!!!) passaggi ad uffici differenti riescono a fare arrivare la mia telefonata all'ufficio corretto. Peccato che la persona preposta non si trovi e vengo lasciato in attesa per una decina di minuti....
Finalmete la persona si trova ed e' quella giusta! Mi conferma di essere la persona a cui rivolgersi per l'assitenza sanitaria all'estero.
Alla mia domanda pero' NON SA RISPONDERE!! Mi chiede di richiamarla dopo 30 minuti perche' si sarebbe informata.
Ovviamente le chiedo il nome per sapere di chi chiedere, e, quasi stupita, mi fornisce solo il nome e non il cognome.
Dopo 30 minuti, fiducioso, richiamo.
Orbene la persona in questione non sapeva cosa dirmi. Lei era solo a conoscenza del fatto che avrei dovuto pagare tutto in anticipo e poi in Italia chiedere il rimborso... FORSE sarebbe stato il caso di compilare un modulo E112 perche' e' quello che ci vuole in questi casi.. Ok, ma a cosa serve? Non sa darmi una risposta precisa. A quel punto chiedo come fare nel caso in cui la paziente risulti trasferibile in un ospedale italiano (ma solo con trasporto medico, questo mi era gia' stato anticipato dai dottori).
Eh no, il trasporto medico non e' rimborsabile! Come no?
Come faccio io a pagare in anticipo cifre come quelle prospettatimi?
E in ogni caso cosa mi potrei aspettare come rimborso?
Ancora una volta l'esperta in questione non sa, non e' sicura: tutto dipende da quanto la Svizzera decide di rimborsarci. La Svizzara? e cosa c'entra la Svizzera? La mia ragazza e' cittadina italiana residente in Italia.
A questo punto, muro di gomma, lei non sapeva e continuava a ripetere come una mantra il nome di un'agenzia/ufficio svizzero a cui lei avrebbe spedito il tutto: l'amal (o La Mal 0 Lamal? scopro poi essere LaMal).
Scornato a questo punto ne sapevo meno di prima e soprattutto i medici continuavano a chiedermi che fare: preparare un rientro in Italia o un ricovero in un ospedale specializzato?
Bella domanda, ma io non sapevo ancora rispondere.
Fortunatamente mi viene in mente di conoscere una persona in un'associazione gestita dai Sindacati per il supporto dei lavoratori italiani all'estero (INCA). Riesco a rintracciarla e finalmente mi vengono spiegati i fatti e che la copertura in caso d'emergenza e' solo per i primi 3 giorni e soprattutto parziale: vengono rimborsati i costi che la sanita' italiana avrebbe sostenuto per fare gli stessi trattamenti in Italia.. quindi se in Svizzera costa 10 e in Italia 3, 7 sono a carico della "vittima"...
Ovviamente senza alcuna indicazione dei costi. Ho scoperto poi essere questa una versione ancora parziale dei fatti. Fra Italia e Svizzera esistono degli accordi speciali per cui in caso di ricovero per emergenza, la sanita' italiana copre i costi equivalenti ad un medesimo trattamento in Italia, e il resto pare essere coperto da questa LaMal.
Anche la procedura dettami non era del tutto corretta: se l'ospedale non accetta, per qualcunque motivo, la tessera europea, si deve pagare in anticipo e poi si puo' andare subito alla LaMal, per ottenere un rimborso.
Fortunamente l'amministrazione dell'ospedale svizzero, a questo punto si e' informata e dato il tipo di TEAM di Edi, hanno stabilito che la fattura sarebbe andata direttamente all'Italia e si sarebbero fatti carico loro della procedura.
Quindi il caso di emergenza rimane coperto ma Edi ancora non puo' essere spostata senza assistenza medica e deve essere seguita: che fare?
Beh a questo punto, aiutati che il ciel ti aiuta: grazie al supporto dello staff medico dell'ospedale, abbiamo trovato il servizio adatto, pagando una cifra esorbitante (in anticipo e cara e salata), per far trasportare Edi fino a Torino in completa sicurezza. Ora vedremo se riusciremo ad ottenere un rimborso almeno parziale di queste spese o meno, sara' divertente :-(
Ultima chicca: richiamo il servizio dell'ASL di Biella e la persona all'altro capo del telefono quando re-interrogata per sapere il nome preciso e l'indirizzo/numero di telefono del servizio svizzero a cui lei si sarebbe rivolta per i rimborsi... mi ha risposto che era venerdi' pomeriggio e lei era pronta ad uscire... potevo aspettare fino a lunedi'?
Ehi, sveglia, stiam parlando di servizio sanitario!! Non ho telefonato per avere l'orario del cinema o il numero di telefono di un pub!
Comunque la prima parte della saga e' finita, finalmente Edi e' arrivata a Torino e sia lei che il bimbo stanno bene!
Incrociamo le dita!!
Ancora un ringraziamento al personale medico dell'ospedale di Uster: ci hanno supportato in ogni momento e, soprattutto, han dimostrato una cortesia e una sensibilita' ben al di la' della semplice professionalita'.
In particolare una delle dottoresse, non faccio il nome giusto per privacy, ci ha dato un aiuto anche morale incredibile (nota bene, la dottoressa in questione e' figlia di immigrati Italiani).
Ora, finita (piu' o meno) la saga del denaro (che schifo essersi dovuti stressare per cose del genere invece che mantenere la calma per l'unica cosa importante, la salute di mamma e bambino), inizia la saga dell'ospedale italiano... vedremo!
Un'altra cosa molto triste di tutta questa vicenda sta' nel fatto che abbiam (di nuovo) scoperto di non poterci fidare delle strutture pubbliche italiane: magari il sistema offre servizi ottimi ma le person che dovrebbero comunicare con il pubblico, informarlo e guidarlo nelle scelte, si rivelano dotate di ben scarsa professionalita', fornendo un disservizio e non un servizio!
Se non puoi accedere ad un servizio esistente perche' la persona che dovrebbe garantirne l'accessibilita' da parte dell'utente e' incompetente, per te quel servizio non esiste, e' come se non ci fosse, e il danno e' pure doppio!
I dottori Svizzeri son rimasti stupiti da questo: e' normale che un paziente non sappia tutti i dettagli della sua assicurazione sanitaria e che abbia bisogno di un aiuto per fare le sue scelte, ma nel nostro caso il paziente e' stato lasciato da solo e non voglio neppure immaginare come sarebbe stato se Edi, per qualunque motivo, fosse stata da sola.

Amici famosi!

Ho scoperto di conoscere uno degli astri nascenti della blogosfera italiana:
il buon Marco e il suo blog informetica, addirittura citato su Torino 7 e una rubrica online de "La Stampa".
Beh, che dire, io appartengo al gruppo di quelli che, stufi delle tante italiche storture di cui Marco scrive, l'hanno "fatta finita" e son emigrati fuori dalla Penisola: tante delle saghe di cui parla, in particolare quelle relative ai (dis)servizi di Trenitalia, lasciano con l'amaro in bocca, soprattutto pensando che qui dove vivo, in Svizzera, la realta' e' ben differente (anche troppo) :-)
Peccato, l'Italia e' veramente uno dei paesi piu' belli del mondo, senza pari, eppure noi Italiani la stiamo trasformando in una barzelletta mondiale: una volta gli Italiani erano famosi nel mondo per la loro simpatia, creativita', ecc. ora, sempre piu' siamo la barzelletta della politica internazionale, il luogo da cui i businessman cercano di stare lontani e, soprattutto, stiamo iniziando ad essere conosciuti per la nostra' capacita' di lamentarsi! Ebbene si', parlando con alcuni amici, questa e' la nuova immagine dell'Italiano: il mammone che si lagna in continuazione...
Meditiamoci un po' su..

Thursday, August 07, 2008

Devil Inside

Orbene... hai un MacBook nuovo fiammante, un cavallo di razza bianco e candido come la neve, come fare a rovinare la poesia? Beh, semplice, ci installi Windows su! 
Immagino già di sentire le urla di disapprovazione! Calma calma, ben lungi dall'essere partigiano, ma alcune applicazioni Windows only sono utili da avere sottomano e in più c'é la possibilità di farlo con classe: VMWare Fusion. Con questa soft-meraviglia potete trasformare il vostro gioellino con la mela su, in un piccolo Frankenstein informatico: potrete assaporare il gusto di vedere Windows (o Linux) in una finestrella del vostro Mac, un po' come guardare un acquario, potrete anche far rabbrividire dal disgusto il vostro amico Mac-partisan (Filippo, ti fischiano le orecchie?), mandando Windows in full-screen e facendogli credere che avete veramente compiuto l'innominabile atto di tradire la mela, oppure, e questo é veramente incredibile, lasciare che le finestre di Windows si mischino a quelle del Mac, dando un ottimo esempio di convivenza pacifica. Beh per ora ho appena iniziato a giocherellare... pensieri e consigli non appena avrò più tempo!

Wednesday, August 06, 2008

La RAI sulla Mela

Dimenticavo... sempre parlando di video, una delle cose che piú mi facevano arrabbiare, era l'impossibilitá di guardarmi i video sui vari siti RAI, fra cui, per esempio Che tempo che fa.
Orbene, un salto sul sito Microsoft mi ha fatto scoprire Flip4Mac. Dopo averlo installato, come per magia, posso finalmente godermi tutti gli arretrati che mi sono perso della Littizzetto! :-)
Certo, la soluzione non é perfetta, per esempio Flip4Mac non supporta il full screen.
Peccato, ma nel frattempo posso almeno vedere i filmati che prima mi erano negati!

Back to the basics!

Ebbene si, dopo tanto tanto tempo, sono tornato alle origini e così, ancora una volta, mi ritrovo di fronte ad una tastiera con una mela morsicata!
L’ultima volta che avevo impugnato un mouse (trackpad) con un tasto solo non c’era ancora la X nel nome del sistema operativo, si trattava del caro vecchio Mac OS 9: per questo motivo temevo che sarei stato completamente spaesato da questo ritorno di fiamma, invece… mi sento a casa (questa affermazione renderà felice quel rom*****le di mac-lover che mi ritrovo come fratello).
Ovviamente mi son trovato ad affrontare un po’ di problemi all’inizio (fra cui la carenza di tempo, ma questa è un’altra storia), mi mancavano alcuni dei programmi che avevo dall’ ”altra parte”.
Ecco qualche consiglio a partire dalle mie esperienze!
File h264, divx, .mvk e sottotitoli.
Essendo un appassionato di anime e non essendo in grado di aspettare il loro rilascio in occidente, qualche volta mi affido alle mani dei vari appassionati in rete che registrano lo show in diretta dalla tv giapponese, lo traducono e vi aggiungono i sottotitoli. Quello che ne salta fuori, la maggior parte delle volte è un file video in formato Matroska (.mkv).
Di primo acchito ho utilizzato il classico VLC ( http://www.videolan.org ), però i risultati non sono stati molto soddisfacenti: pare che VLC non sia in grado di gestire correttamente più sottotitoli contemporaneamente, come quando due persone parlano nello stesso momento. In questo caso i due testi vengono disegnati sullo schermo sovrapposti, ed è molto difficile leggerli. Che fare? Per fortuna ho scoperto una piccola utility che ha risolto il problema: Perian (http://perian.org). Grazie a Perian posso vedere i file mkv (e in altri formati) direttamente da QuickTime player e i sottotitoli sono gestiti nella maniera corretta. Perian può fare molto di più che gestire sottotitoli, in pratica permette a QuickTime di gestire molti più formati audio e video, e, di conseguenza a tutte le applicazioni che lo utilizzano.

Monday, May 12, 2008

Addio

Ieri ho appreso con immensa tristezza la notizia della morte di una delle persone piu' brillanti e interessanti che abbia mai conosciuto: il professor Vincenzo Tagliasco, docente presso l'Universita' di Genova, era un uomo che si e' grati di aver incontrato sul proprio cammino. Il mio primo anno all'universita' sarebbe stato molto differente senza di lui: durante il suo corso ci ha insegnato molte cose che sui libri non si possono trovare, ha sempre cercato di sviluppare il nostro senso critico, di mettere alla prova le nostre capacita' e le nostre conoscenze. Sapere che se ne e' andato, suicida e amareggiato dal mondo accademico, e' un brutto colpo che mi lascia profondamente triste. Se ne' andata una persona eccezionale, forse l'unico vero maestro che io abbia mai visto dietro quella cattedra.
Addio professore.

Joost

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